A causa miaI cristiani in Medio Oriente, tra persecuzione e speranza
Una mostra in 21 pannelli che racconta – tramite dati, carte tematiche, approfondimenti e immagini – la drammatica situazione in cui vivono oggi le comunità cristiane mediorientali, ma anche le storie dei "costruttori di futuro" che percorrono quotidianamente, con fatica e speranza, la strada del dialogo, dell’accoglienza e della convivenza pacifica.
«Loro sono i nostri martiri di oggi, e sono tanti, possiamo dire che sono più numerosi che nei primi secoli…» (Papa Francesco)
Sulla scorta delle parole pronunciate in più occasioni dal Santo Padre, che invita incessantemente a non dimenticare i fratelli che vivono nella persecuzione a causa della propria fede, la mostra si propone di richiamare l’attenzione proprio sui cristiani perseguitati, aprendo una finestra, in particolare, sulla situazione delle comunità del Medio Oriente.
Il titolo, A CAUSA MIA, riecheggia il brano evangelico delle beatitudini in cui Gesù si rivolge a coloro che subiscono la persecuzione, l’ingiuria e la maldicenza per causa del Suo nome:«Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Denuncia e speranza convivono dunque in questa mostra, composta di 20 pannelli (più una copertina) suddivisi in tre sezioni.
La prima, PORTARE LA CROCE, ricostruisce – tramite dati, carte tematiche, approfondimenti e immagini – un quadro della situazione attuale.
La seconda, FRATELLI IN MEDIO ORIENTE, ripercorre l’origine e le particolarità delle comunità cristiane mediorientali.
L’ultima, COSTRUTTORI DI FUTURO, racconta le storie di quelli che abbiamo voluto chiamare i “costruttori di futuro”, persone che vivono concretamente l’esperienza del dialogo, dell’accoglienza, della convivenza, mostrando con i fatti che questa strada è percorribile.
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